Copertina Film "Tenet"

Finalmente dopo più di cinque mesi si torna in sala. A Christopher Nolan l’arduo compito di riportare la gente davanti al grande schermo. Il film però non è propriamente il migliore del regista inglese. La trama è a larghi tratti molto semplice; uno spy movie movie contro il tempo (letteralmente) a tinte fantascientifiche. Da sempre interessato a dirigere un film di 007, Nolan fa il suo James Bond, con tutti gli stilemi del suo cinema. Sono tantissime le somiglianze con Inception e la trilogia del Cavaliere Oscuro: la differenza sta nella caratterizzazione dei personaggi e nell’esecuzione. Senza la presenza del fratello Jonathan si sente la mancanza di empatia nella scrittura e nel soggetto. Guarda caso il protagonista (John David Washington) non ha nome e non si sa nulla del suo background. Così come Robert Pattinson, qui nel ruolo di spalla e con un evoluzione interessante ma che non decolla. L’unico ad essere accattivante è il cattivo di Kenneth Branagh, anche se le sue motivazioni risultano terribilmente confuse. Così come si rimane confusi durante e alla fine della visione. Una sensazione voluta da Nolan; all’inizio del film viene data una spiegazione al protagonista che in realtà è diretta allo spettatore “ Non cercare di capire, usa l’istinto”. Prendendo in prestito idee, dinamiche temporali, implicazioni e paradossi da Terminator, Looper e Ritorno al Futuro, Nolan crea un nuovo tipo di film sui viaggi nel tempo (nonostante abbia detto il contrario), in cui il tempo è il vero villain. Il dispositivo dell’azione è l’unica ragion d’essere di un film che non sa che farsene dei rapporti personali e che li racconta con poca voglia e molta rapidità. Se si accetta tutto ciò (e non è difficile) Tenet è una gioia, una spettacolare messa in scena di qualcosa di davvero originale.