Copertina Film "Saw - L'enigmista"

Il debutto alla regia di James Wan è elettrizzante. Basato dal corto omonimo scritto e diretto dallo stesso Wan, Saw è una piccola gemma del thriller-horror. Il regista malese utilizza uno stile asciutto e pulito senza troppi virtuosismi, accompagnato da una fotografia fredda e realistica. Si comincia subito in media-res con l’introduzione dei due protagonisti rinchiusi in una stanza, i quali saranno sottoposti ad una serie di prove mortali da parte del serial killer Jigsaw. Wan si dimostra abile a creare la tensione senza l’utilizzo di colpi di scena a ripetizione. Influenzato dal maestro John Carpenter, riesce a creare il terrore grazie ad inquadrature e a movimenti di macchina assestati in momenti in cui lo spettatore non se l’aspetta. Il tutto è accompagnato da una scrittura convincente ed originale: veniamo subito affascinati da Jigsaw, un serial-killer che lascia alle sue vittime la scelta tra la vita e la morte. La risoluzione finale pur non essendo credibile è veramente d’impatto, rappresentando una perfetta chiusura del cerchio che rende il film autoconclusivo. Il film è diventato un vero cult degli anni 2000. Copiato, parodiato e riutilizzato ha influenzato la maggior parte degli splatter usciti negli ultimi 15 anni. Ha prodotto sette sequel che se messi insieme non fanno la meta dell’originale: troppo televisivi e con una trama inesistente. Un esordio col botto.